Ogni tanto leggo in giro che le favole c’hanno rovinate.
Era una sòla quella, si quella lì, del principe della principessa, col salvataggio e la vita felice&contenta, coi loro colori specifici e le modalità, lui azzurro e col cavallo, lei comunque almeno bianca-come-la-neve ma comunque un pò colf-cuoca certamente non donna in carriera.

Non provocante, antisesso, sottomessa – pure ad altre donne come lei che però loro sono cattive quindi non contano – assertività non pervenuta e più che resilienza direi essenza mista un pò pollyanna un pò piccola fiammiferaia. Insomma via, c’hanno fregato con le scarpette di cristallo che non te le saresti messa manco per fare il corridoio di casa, figurati per andare a ballare.

Regine di nascita non di diritto perchè so state spodestate chè morta è la madre, morto era li padre, morta la figliadellasorella era morta pure quella, e principesse non son più, e per tornare tali gli serve un altro principe, quello per carità non orfano sennò siamo daccapo.

Il punto però è “come” hai letto le favole. infatti girava qualche tempo fa una lettura sul perchè e per come delle fiabe e a banali domande romantiche risposte. ragazze ve lo dico, non sono le favole ad averci traviate ma delle interpretazioni in 50 sfumature di marrone che ci siamo date e che nell’accontentarsi di essere una serva aspirante principessa dimentichiamo di scegliere di essere regine.

Le serve sognano la fata buona, le principesse – un bel principe, le regine non sognano – loro fanno. Le serve credono che i miracoli accadono, con le principesse accadono davvero, le regine li creano da sole.

Le serve sono deboli, ma appaiono forti, le principesse sono forti, ma sembrano deboli, le regine non hanno bisogno di una maschera.

Le serve arrivano in anticipo, le principesse in ritardo, le regine sono sempre in orario.

Le serve incolpano per tutto se stesse, le principesse – gli altri, le regine traggono le loro conclusioni.

Le serve non sanno vincere, le principesse non sanno perdere, le regine non competono.

Alle serve i draghi non suscitano interesse, le principesse diventano cibo per i draghi, le regine con i draghi fanno società. Perché le serve non si interessano di draghi, le principesse hanno paura dei draghi, mentre le regine li corteggiano.

Le serve, anche quelle belle, ritengono di essere di seconda mano; le principesse, anche quelle brutte, si considerano delle bellezze; le regine non hanno il tempo di fissarsi troppo nello specchio.

Le serve possono non accorgersi, le principesse non dovrebbero non accorgersi, le regine non dovrebbero non accorgersi, se è di questo che hanno bisogno.

Le serve sono obbedienti, le principesse sono ribelli, le regine sono disciplinate.

Le serve vogliono ricevere lodi, le principesse – attenzioni, le regine – esperienza. Le serve sopportano umiliazioni, le principesse si vendicano per l’umiliazione, umiliare una regina è impossibile.

Le serve amano, le principesse si lasciano amare, regine non stanno troppo a pensare chi fa cosa.

Le serve capiscono tutto, e sopportano. Le principesse capiscono tanto quanto vogliono. Le regine capiscono tutto e se ne vanno.

Le serve non sanno chiedere, la principesse non sanno aspettare, le regine sanno – ogni cosa a suo tempo.

Le serve non vogliono crescere, le principesse non vogliono invecchiare, le regine sanno – ogni cosa a suo tempo.

Le serve vedono il mondo nero, le principesse – rosa, le regine – in tutti i colori. Con le serve è facile, con le principesse – complicato, con le regine è estremamente interessante.

Essere serva è difficile, essere principessa è facile, essere regina ne vale la pena.

E finiamola di aspettarci i salvataggi: quelli lasciamoli ai pompieri.