“Chi si accontenta gode” l’ha detto uno che nella vita ha raccolto quel che dal cielo gli è caduto, che preferisce non spingersi oltre un sentiero battuto.

Chi è partito sconfitto e nemmeno ci ha provato, oppure chi, deluso, aveva immaginato che bastasse volerlo tanto per non trovarsi un sogno infranto.

Chi al fallimento s’è disabituato e non ricorda che solo cadendo e riprovando ha camminato.

E’ più facile accontentarsi che vivere per realizzarsi.

“Chi si accontenta gode” è la filosofia dei finti soddisfatti, degli infelici camuffati, dei depressi sorridenti e dei falliti autoingannati.

C’è chi sta peggio è l’alibi di chi non riesce ad accettare che quel che vuoi nella vita devi sbatterti per trovarlo, non ti verrà a cercare.

È ovvio puoi non farlo, ma non ti domandare perché ti ammali se ogni giorno scegli di ingoiare frustrazione e dicendoti “ma tanto…” ti nutri di dolore. Vale per ogni cosa, vale anche per l’amore.

Non c’è molto da aggiungere: “chi si accontenta MUORE”.

Posso essere il tuo coach.

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