sei un essere umano fantastico

Il motivo principale per cui le persone mancano di compassione verso se stesse è che temono di essere umiliate e provare vergogna di sè non mantenendo altissimi standard di dedizione e abnegazione. Temono — riconoscendo i propri bisogni — di diventare indulgenti, e pensano che sia l’auto critica a tenerli in riga.

La maggior parte delle persone si massacra perché un certo nostro retaggio culturale ci ha inferto ferite facendoci sentire in imbarazzo ad essere noi; ed abbiamo appreso che per evitare di riprovare lo stesso dolore, essere duri con se stessi è il modo migliore di essere.

Così per lo più devi capire, devi accettare, devi rinunciare; devi passare oltre, non devi dare peso. Devi farti carico, devi spenderti al massimo e non aspettarti nulla.

In questo modo la tua ferita non guarirà.

Amati abbastanza da porre dei confini perchè il tuo tempo e le tue energie sono preziose e tu hai verso te stessa la responsabilità di scegliere come usarli.

Insegni agli altri come trattarti nel momento stesso in cui decidi cosa intendi accettare e cosa no.

Perchè se tu stessa non rispetti i tuoi desideri, nessuno lo farà per te. Ed attrarrai solo persone che ti mancano di rispetto tanto quanto fai tu.

Tutti ci sentiamo facilmente sotto pressione: pensare che non desideriamo “fare del nostro meglio” è un assurdo. A suo proprio modo e nel suo proprio ambito, ciascuno di noi lo vuole. Così come è impossibile pensare che non sentiamo su di noi le aspettative degli altri: saremo all’altezza? E spesso la frase, se siamo onesti, prosegue con “saremo abbastanza all’altezza da rendere indispensabile restare con noi? o saremo scartati perchè di noi si può fare ameno?”
E il punto è proprio questo bisogno di dover dimostrare, meritarci il posto che abbiamo, guadagnarcelo ogni giorno. Sai cosa significa praticamente questo? un tentativo estremo di standardizzare il come siamo, per non calare di livello. Sale l’ansia? e mi sembra il minimo. Verbalmente puoi accettare di fallire; verbalmente puoi ammettere che tutti falliscono. Ma chiediti: tu, puoi davvero fallire? Se no lo fai tu, chi lo farà?

Fai un passo indietro.

Si perchè non c’è bisogno di essere iperproduttivo ogni giorno e non c’è bisogno di “risolvere i problemi di tutti” o di affannarti pensando che gli altri non ce la farebbero senza di te. 

Sai cosa? tutti moriamo.. e quando moriamo gli altri..si organizzano! Pensiero lugubre? no, realistico. Perchè è vero che tutti sono necessari ma nessuno indispensabile e questo vale anche per te. Incredibilmente potresti scoprire che in tua assenza – ovvero se ogni tanto “molli la presa” – non solo gli altri non sono incapaci di risolvere i loro problemi ma diventano più sicuri di sè. 

Puoi smettere di competere: il fatto che gli altri diventino sicuri di sè non deve far diventare te insicuro! non è un processo autoesclusivo o si trasforma in una dipendenza. Se ti senti colpita da questo discorso probabilmente tendi a strutturare legami codipendenti in cui tu ti sottoponi a uno stress (fisico mentale emotivo) tanto maggiore quanto è la tua percezione di “così mi rendo indispensabile e non dovrò vergognarmi di non essere all’altezza” mentre l’altro, umiliato dalla tua modalità “senza di me non ce la fai” si aggrappa a te più per bisogno che per amore.

Permettiti di “fare meno” ed essere di più.Scoprirai di poter essere scelta, di poterti scegliere ogni giorno perchè sei, non perchè fai.