Tutti riconosciamo che c’è bisogno di porre dei confini, e desideriamo che gli altri li rispettino. Ma sai metterli?

Immagina di acquistare una proprietà con un terreno intorno che non sia delimitata da una staccionata.
Il terreno è tuo, c’è la tua casa, ma lo sa solo il geometra al comune: nessuno può vederlo perchè non c’è un recinto a delimitarla. Tutti passeggiano nel tuo terreno e si avvicinano sempre più a casa tua. Tu li guardi indispettito e ti domandi perchè? Perchè non capiscono che quella terra è la tua? guarda che invadenti! stanno arrivando fino alle porte della tua casa!! Ma se ti fermi a pensarci..non sono semplicemente invadenti e mancanti di comprensione: è che oggettivamente manca il limite.

Oggi una persona mi ha chiesto come fare con una madre manipolatrice che non “capisce” i confini. rispondo pubblicamente perchè può essere utile ad altri:i confini non vanno “capiti” dagli altri, ma affermati da noi stessi. Un pò come avere un coccodrillo. Il coccodrillo non va capito: se ti avvicini ti mangia che tu lo capisca o no.

il punto è come fare piuttosto a maneggiare le tue emozioni una volta che hai posto il confine invalicabile. Che è l’unico motivo per cui ti ostini ad aspettare che “gli altri” – tua madre, o chi sia – riconoscano che tu hai un confine.. se devi affermarlo ti senti in colpa e accusi loro di non riconoscerlo spontaneamente.

I confini sono il fattore principale per indicare lo spazio. Proprio come il presente: che è il fattore principale per indicare il tempo.

Ma non puoi porre confini e occuparti contemporaneamente di come si sentono gli altri perchè in effetti, se qualcuno lancia una frecciatina perchè hai messo un limite, quello è proprio il segno che il limite andava messo.

impara dal coccodrillo.

posso essere il tuo coach